Audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento del DEF 2016

 

Il presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, è stato ascoltato in audizione oggi dalle Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame preliminare della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (NADEF) pubblicata il 27 settembre dal Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF).

 

Nel suo intervento il presidente Pisauro ha effettuato un’approfondita analisi del contenuto della NADEF illustrando le valutazioni dell’UPB sul documento e le ragioni che, alla luce delle informazioni disponibili, condurrebbero a un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del PIL per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali. Stime, che appaiono contrassegnate da un eccesso di ottimismo.

 

Esse risultano infatti significativamente fuori linea rispetto all’intervallo dei previsori del panel UPB, del quale fanno parte – oltre a UPB – CER, Prometeia e REFricerche. Le valutazioni effettuate portano inoltre a ipotizzare rilevanti scostamenti in eccesso della crescita reale e nominale anche per il 2018.

 

In particolare:

 

  • nel 2017 la crescita programmatica è superiore di 0,3 p.p. rispetto alla media delle stime del panel UPB e di 0,2 p.p. rispetto al valore massimo rilevato;
  • lo scostamento della crescita programmatica è imputabile all’impatto della manovra, stimato dalla NADEF in 0,4 p.p. rispetto al quadro tendenziale, il doppio di quanto ipotizzato in media dal panel UPB;
  • perplessità riguardano in particolare l’effetto marginalmente espansivo (+0,1 p.p.) della riduzione del deficit (-0,5 p.p.) necessaria per correggere parzialmente il maggior indebitamento derivante dalla disattivazione della clausola di salvaguardia (+0,9 p.p.);
  • più elevata (di 0,2 p.p. sulla media delle stime del panel) risulta anche la crescita nominale del PIL per il prossimo anno, variabile che ha un ruolo chiave nel determinare i rapporti di finanza pubblica;
  • fuori linea rispetto alle previsioni del panel risultano anche la crescita programmatica per il 2018 sia in termini reali sia in termini nominali (rispettivamente 0,4 e 0,3 p.p. rispetto a quanto stimato dal panel UPB).

 

Ai fini dell’ordinamento europeo, sono oggetto di validazione le previsioni contenute nel Documento programmatico di bilancio (DPB) che verrà presentato il prossimo 15 ottobre. Eventuali revisioni dell’entità e della composizione della manovra di finanza pubblica rispetto a quelle indicate nella NADEF comporteranno una rivalutazione del nuovo quadro macroeconomico.

 

Sul versante degli andamenti di finanza pubblica ipotizzati nella NADEF, il presidente UPB ha rilevato che la valutazione risente del grado di indeterminatezza cui è soggetto il quadro programmatico per il prossimo anno e per quelli successivi. Per il 2017, si deve infatti presumere, alla luce della richiesta avanzata nella Relazione al Parlamento, che con il progetto di bilancio potrebbe essere presentato un livello dell’indebitamento netto superiore al 2 per cento del prodotto programmato  nella NADEF 2016, fino a un massimo del 2,4 per cento. Per gli anni 2018 e 2019 si deve presumere che l’aumento dell’IVA rimarrà nella legislazione vigente, eventualità – questa – che costituisce un’ipoteca sul disegno della politica di bilancio futura e dando così un carattere esplicito di provvisorietà al quadro programmatico.

Quanto agli obiettivi di finanza pubblica alla luce delle regole di bilancio, il presidente Pisauro ha ricordato che Il Governo richiede al Parlamento l’autorizzazione ad aggiornare il piano di rientro a causa del verificarsi di due distinti eventi eccezionali: il sisma del 24 agosto scorso e l’intensità del fenomeno migratorio.

 

La motivazione degli eventi eccezionali viene proposta per richiedere un ulteriore aggiornamento del piano di rientro, finalizzato a consentire eventuali maggiori spazi di indebitamento netto per al massimo 4 decimi di PIL nel 2017 (7,7 miliardi di euro).

 

La limitata storia applicativa delle clausole per eventi eccezionali a livello sovranazionale lascia margini di discrezionalità: la normativa europea prevede che eventi qualificati come eccezionali, siano idonei a giustificare la concessione di uno scostamento dal sentiero di aggiustamento verso l’Obiettivo di medio termine, rimettendola al vaglio caso per caso della Commissione europea. Vi è quindi incertezza sulla possibilità che la richiesta di considerare le spese menzionate quali connesse a eventi inconsueti, nel limite di importo di 4 decimi di PIL, sia accolta in sede europea.