Pubblicato il Focus n. 9 “La revisione della spesa pubblica: il caso della sanità”

 

Il disegno di legge (DDL) di stabilità ha fissato il finanziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN) per il 2016 a 111,0 miliardi, ponendolo a un livello leggermente superiore a quello del 2015 (109,7 miliardi), ma inferiore a quello previsto a legislazione vigente dopo la manovra dello scorso anno (113,1 miliardi). Ha inoltre previsto, per il triennio 2017-19, riduzioni aggiuntive del finanziamento, a seguito della richiesta alle Regioni di garantire un ulteriore contributo al riequilibrio delle finanze pubbliche. Viene, tuttavia, ribadito che il “rispetto dei livelli essenziali di assistenza” non deve essere messo a repentaglio dai risparmi. Rimane da dimostrare la concreta compatibilità tra la riduzione del finanziamento e la sostenibilità del SSN.

Il Focus contiene una riflessione sulla complessa relazione esistente tra risorse, efficienza/efficacia nell’uso delle stesse, qualità e accesso ai servizi. Al dubbio se le misure di correzione della spesa rischino di mettere a repentaglio la funzione di tutela della salute non è possibile offrire una risposta esaustiva e definitiva. Da un lato, è ancora possibile per le Regioni migliorare il rapporto costo/efficacia dei servizi, attraverso interventi volti alla riduzione degli sprechi, al miglioramento dell’efficienza organizzativa, alla più netta separazione tra interesse pubblico e interessi privati, all’accrescimento dell’appropriatezza, sebbene i margini di azione tendano a restringersi. Dall’altro lato, va considerato che stanno emergendo alcuni segni di limitazione dell’accesso fisico (razionamento) ed economico (compartecipazioni) e carenze nell’organizzazione ed erogazione dei servizi, legati alla limitatezza delle risorse finanziarie e umane, che potrebbero intensificarsi.