Focus tematico n. 4 / 8 luglio 2016

L’intervento per l’appropriatezza della specialistica ambulatoriale

 

Il Focus affronta la questione dell’appropriatezza delle cure in generale e analizza il provvedimento adottato di recente per rafforzare quella delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (L. 125/2015, di conversione del DL 78/2015), ripercorrendo il lungo percorso di attuazione ed evidenziandone le criticità. Il concetto di inappropriatezza viene approfondito anche attraverso la presentazione di una serie di esempi; se ne esaminano le cause e i possibili rimedi, facendo pure riferimento all’esperienza di altri paesi. Si analizza anche il DDL sulla responsabilità professionale del personale sanitario in discussione al Parlamento, rivolto tra l’altro a contrastare la cosiddetta “medicina difensiva”, considerata una delle principali cause delle prescrizioni inappropriate. Il DDL affida un ruolo centrale alle raccomandazioni previste da apposite linee guida, che verrebbero elaborate dalle società scientifiche.

 

La fase di applicazione del DL 78/2015 – che prevedeva possibili penalizzazioni per i pazienti (esclusione dalla copertura pubblica) e per i medici (sanzioni economiche) – ha incontrato una serie di problemi e ritardi. Tali difficoltà sono in parte discese dall’urgenza di ottenere immediati risparmi di spesa, che ha spinto a sovrapporre obiettivi di appropriatezza e di razionamento. Inoltre, non sembra essere stata adeguatamente soppesata l’importanza di assicurare la collaborazione e il coinvolgimento dei medici. Anche sulla natura e sulla metodologia di definizione delle linee guida la discussione è ampia e potrà avere ripercussioni sulla stesura definitiva del DDL sul rischio professionale.

 

Le direzioni da percorrere sembrano essere quelle della progressiva formazione di un consenso scientifico-professionale su impostazioni sorrette da studi scientifici altamente affidabili e dell’informazione dei cittadini riguardo all’incertezza che circonda le decisioni cliniche. Appare inoltre preferibile che il coordinamento dei lavori per la definizione delle linee guida e il relativo finanziamento siano affidati a soggetti pubblici, peraltro già coinvolti sul tema, anche in considerazione della necessità di tenere sotto controllo gli eventuali conflitti di interesse.

 

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