Il Focus analizza l’impianto del Piano europeo per gli investimenti (Piano Juncker) sotto il profilo della governance e degli strumenti messi in campo per il rilancio della spesa pubblica in conto capitale, ormai riconosciuta coma una priorità sia in ambito europeo, sia in ambito nazionale. E’ diffusa la consapevolezza della necessità di “investire nel processo di investimento”, al fine di assicurare rendimenti positivi sulle risorse pubbliche stanziate ed effetti apprezzabili sulla crescita economica.
Il Focus illustra le principali criticità della governance sugli investimenti in Italia, che riguardano il quadro insoddisfacente della valutazione ex ante ed ex post degli investimenti, la mancanza di un parco progetti (“pipeline“) di investimenti continuamente aggiornato e rinnovato, e la necessità di sviluppare strutture che forniscano assistenza tecnica alle amministrazioni per la preparazione dei progetti e il loro finanziamento.
Sulla base di queste considerazioni, si evidenziano alcuni aspetti del Piano europeo per gli investimenti, in particolare l’enfasi sull’addizionalità, sulla fattibilità (“viability”) dei progetti sotto il profilo tecnico ed economico, la capacità di mobilitare capitale privato, da una parte, nonché la previsione di un parco progetti e la costituzione di un polo per l’assistenza tecnica, dall’altra.
Questi elementi dell’impianto del Piano Juncker, se opportunamente trasposti nel contesto nazionale, potrebbero concorrere al miglioramento della governance sugli investimenti pubblici, con effetti positivi sul processo di selezione, programmazione e valutazione delle opere, e in ultima analisi, sulla stessa efficienza della spesa in conto capitale. Un processo efficiente di accumulazione del capitale pubblico è una condizione necessaria per attrarre investimenti privati, aumentando complessivamente gli investimenti a lungo termine.
