Audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento del Def 2015

 

Il Presidente dell’Upb Giuseppe Pisauro è intervenuto in audizione presso le Commissioni congiunte bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza per il 2015. Nel suo intervento Pisauro ha illustrato i risultati dell’analisi condotta dall’Upb sul quadro macroeconomico, sull’evoluzione della finanza pubblica e sul rispetto delle regole di bilancio.

 

Il quadro macroeconomico

L’UPB ha validato il quadro macroeconomico programmatico per il 2015-2016 pubblicato nella NADEF poiché le dinamiche del PIL e delle principali componenti della domanda stimate dal MEF si collocano all’interno del range di previsioni del panel UPB. La previsione MEF è invece significativamente superiore alle stime del panel UPB negli anni successivi (0,4 in media nel 2017 e 2018, 0,3 nel 2019). Questa divergenza è fondamentalmente il risultato di una previsione più ottimistica della domanda interna, sia per i consumi sia per gli investimenti.

L’UPB segnala inoltre il rischio concreto di un quadro internazionale meno favorevole di quello ipotizzato dal MEF, che avrebbe ripercussioni negative non solo sulla crescita reale ma anche, attraverso il canale di una minore inflazione, sul PIL nominale.

 

La finanza pubblica

Con la NADEF viene rivisto il percorso verso l’obiettivo di medio termine, posticipando di un anno, al 2018, il pareggio di bilancio in termini strutturali.

Rispetto al DEF di aprile il Governo annuncia una spending review più graduale a fronte di tagli di imposte e nuovi programmi di spesa con effetti permanenti sui saldi. Ciò è possibile anche grazie ai più ampi margini di deficit programmato, che tuttavia devono essere riassorbiti entro il 2018. E’ plausibile che questo scenario comporti dal 2017 una disattivazione soltanto parziale delle clausole di salvaguardia (che oggi prevedono un aumento dell’IVA).

 

Le regole di bilancio

L’UPB valuta che il nuovo percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio sia coerente con le regole europee secondo i margini di flessibilità recentemente specificati dalla Commissione europea. Tuttavia, la richiesta di fruire dei margini aggiuntivi (+0,1 per cento del PIL per le riforme strutturali e +0,3 per cento per gli investimenti) deve ancora essere accolta dalle istituzioni europee sulla base di una verifica delle condizioni di accesso.

La regola del debito, che risulta rispettata per un margine esiguo (solo 0,1 punti percentuali di PIL nel 2018), presenta i maggiori fattori di rischio. La stima ufficiale infatti si basa su una serie di ipotesi favorevoli, in particolare sulle entrate da privatizzazioni e sulla crescita nominale del PIL, quest’ultima già valutata dall’UPB come poco prudenziale per gli anni 2017-18.