Le revisioni delle stime del PIL 2015
Lo scorso 12 febbraio, l’Istat comunicava la stima preliminare dell’incremento del PIL 2015 in volume corretto per gli effetti di calendario, pari a 0,581 per cento (arrotondando alla prima cifra decimale, 0,6 per cento, tab. 1); in quell’occasione, l’Istat rilevava che, avendo il 2015 tre giorni lavorativi in più rispetto al 2014, la variazione annua del PIL calcolata sui dati trimestrali preliminari grezzi (cioè non corretti per il calendario) era pari a 0,7 per cento (0,699 per cento).
Lo scorso primo marzo, l’Istat ha poi rilasciato la stima annuale del PIL grezzo, comunicando un aumento in volume nel 2015 di 0,760 per cento (arrotondando, 0,8 per cento, tab. 1). Rispetto, dunque, al dato della stima preliminare, la dinamica del PIL grezzo 2015 risulta, nel comunicato del primo marzo, più elevata di 0,061 punti percentuali (0,760 – 0,699 per cento, tab. 1). Tale stima (0,760, cioè arrotondando 0,8 per cento) è quella che si deve confrontare con la previsione del Governo che nel DPB di settembre quantificava, per il 2015, un aumento del PIL grezzo dello 0,9 per cento.
Lo scorso 4 marzo, l’Istat ha infine rilasciato i conti trimestrali definitivi che indicano un incremento del PIL 2015, corretto per gli effetti del calendario, di 0,642 per cento (arrotondando, 0,6 per cento). Questo dato si confronta con quello della stima preliminare, corretta per gli effetti di calendario, del 12 febbraio (0,581 per cento), risultandone superiore di 0,061 punti percentuali (0,642 – 0,581 per cento, tab. 1).
L’incremento del PIL corretto per gli effetti di calendario comunicato il 4 marzo (0,642 per cento) è coerente con l’incremento del PIL grezzo, non corretto per il calendario, diffuso con i conti annuali del primo marzo (0,760 per cento).
La diffusione dei conti trimestrali definitivi del 4 marzo consente di verificare da cosa è dipesa la lieve revisione al rialzo, tra stime provvisorie e definitive, del PIL corretto per il calendario (da 0,581 a 0,642 per cento) e, di conseguenza, del PIL grezzo non corretto per il calendario (da 0,699 a 0,760 per cento).
L’Istat ha rivisto leggermente al rialzo la dinamica del PIL trimestrale destagionalizzato nella seconda metà del 2014 (soprattutto nel terzo trimestre). Ciò, oltre a concorrere alla riduzione della flessione media annua del 2014 (da -0,377 a -0,268 per cento), ha migliorato, rendendolo un po’ meno negativo, il trascinamento del 2014 sul 2015. Quest’ultimo è passato da -0,150 a -0,117 per cento tra il comunicato del 12 febbraio (stima preliminare) e quello del 4 marzo (stima definitiva), con un miglioramento di 0,033 punti percentuali.
Il miglioramento del trascinamento ha contribuito per il 54 per cento alla correzione al rialzo della dinamica del PIL 2015 corretto per il calendario (tab. 2). Il restante 46 per cento della correzione (0,028 punti percentuali) è dovuto a lievi revisioni al rialzo del PIL 2015, in particolare nel II e III trimestre dell’anno.
Tab. 1 – Le stime della variazione del PIL in volume per l’anno 2015 nei comunicati Istat
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 2 – Entità della revisione della variazione del PIL in volume 2015, corretto per gli effetti del calendario,
tra stima preliminare e stima definitiva
Fonte: elaborazioni su dati Istat