Flash n. 8 / 28 dicembre 2017

L’emendamento per la riduzione del superticketDownload PDF

 

Questo Flash esamina una disposizione della legge di bilancio per il 2018 che istituisce un fondo di 60 milioni l’anno finalizzato a ridurre il cosiddetto superticket, ovvero la compartecipazione fissa di 10 euro per ricetta sull’assistenza specialistica ambulatoriale introdotta nel 2011, che le Regioni possono rimodulare a parità di gettito. L’obiettivo dichiarato è perseguire una maggiore equità e favorire l’accesso alle prestazioni sanitarie da parte di specifiche categorie di soggetti vulnerabili. La fissazione dei criteri di riparto del Fondo è rinviata a un successivo decreto previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, con la sola indicazione che vengano privilegiate le Regioni che hanno adottato iniziative finalizzate ad ampliare la platea degli esenti dal pagamento della quota fissa (o delle misure alternative adottate dalle Regioni).

 

La realizzazione dell’obiettivo dichiarato dipenderà dai criteri effettivi di utilizzazione del fondo. La norma fornisce a tale proposito indicazioni controverse perché il miglioramento dell’equità e l’ampliamento dell’accesso dei soggetti vulnerabili non sembrerebbero realizzabili se la ripartizione privilegiasse esclusivamente le Regioni che ad oggi hanno già adottato iniziative finalizzate ad ampliare la platea degli esenti dal superticket. Per perseguire l’obiettivo i criteri di riparto del fondo sembrerebbero doversi ispirare a un qualche indicatore della distribuzione sul territorio dei soggetti vulnerabili, comunque assicurando che all’assegnazione delle risorse corrisponda l’adozione di misure di esenzione da parte delle Regioni.

 

Restano sul tappeto alcuni problemi di efficienza del superticket dovuti al fatto che, paradossalmente, la quota fissa di 10 euro rende in molti casi più convenienti le prestazioni private rispetto a quelle pubbliche. La conseguente riduzione della domanda di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) può, in presenza di rigidità dei costi del comparto pubblico e difficoltà a ridurre i budget di quello accreditato, produrre un contenimento della spesa netta inferiore alle attese.Le carenze informative sul gettito delle compartecipazioni non consentono comunque di effettuare una stima puntuale degli effetti complessivi del superticket.

 

Infine, non sembrano fugate le preoccupazioni sul possibile indebolimento dell’universalità del SSN, che potrebbe verificarsi qualora l’importo delle compartecipazioni, che si aggiunge al finanziamento dei servizi attraverso la tassazione, spingesse alcune categorie a sollecitare la fuoriuscita dal sistema pubblico sia dal lato dei benefici che della contribuzione.

 

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