Memoria del Presidente dell’UPB sulla Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’art. 6 della L. 243/2012

Download PDF

 

Il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, ha inviato una memoria alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato impegnate nell’esame della Relazione inviata dal Governo al Parlamento ai sensi della legge 243/2012.

 

Seppure il Governo ritenga non irrealistico un andamento del PIL per il 2021 coerente con quanto riportato nella NADEF 2020, la Relazione, che aggiorna il piano di rientro verso l’obiettivo di medio termine (OMT), viene giustificata con la necessità di ulteriori interventi di sostegno rispetto a quanto stabilito nella legge di bilancio per il 2021 a seguito delle restrizioni introdotte per contenere la nuova ondata della pandemia COVID-19.

 

Lo scostamento riguarda solo l’anno in corso e l’autorizzazione richiesta è pari a 32 miliardi in termini di indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, 35 miliardi in termini di fabbisogno e di 40 miliardi per il saldo netto da finanziare (SNF) del bilancio dello Stato, in termini di competenza, e di 50 miliardi in termini di cassa. Quanto alle finalità dello scostamento, si indicano nuovi interventi a tutela del lavoro, per il sostegno ai livelli di governo decentrati e al sistema delle autonomie, per il sistema dei trasporti pubblici e per le forze dell’ordine. Inoltre, sono previsti stanziamenti aggiuntivi per il settore sanitario, anche in relazione alle necessità relative all’acquisto, la conservazione e la logistica dei vaccini e dei farmaci anti COVID-19.

 

La recrudescenza della pandemia e le nuove restrizioni adottate in Italia a partire dall’autunno, per quanto meno stringenti rispetto a quelle adottate in primavera, si sono riflesse in un peggioramento della congiuntura nello scorcio finale dello scorso anno. La previsione sulla base dei modelli di breve termine dell’UPB indica per il quarto trimestre 2020 una contrazione del PIL nell’ordine di tre punti percentuali, sebbene a fronte di un margine d’incertezza estremamente elevato. Nel complesso del 2020 la flessione del PIL risulterebbe di circa nove punti percentuali, quindi in linea con le previsioni del MEF riportate nella NADEF e nel Documento programmatico di bilancio.

 

Per l’anno in corso, anche prefigurando un rapido recupero ciclico a partire dalla primavera, appare difficile la realizzazione dell’obiettivo programmatico del Governo per il PIL (6,0 per cento). Le previsioni più recenti di istituzioni e analisti privati si orientano verso una crescita dell’economia italiana nel 2021 compresa tra 3,5 e 4,8 punti percentuali; l’UPB presenterà un aggiornamento del quadro macroeconomico di medio termine in febbraio, dopo il rilascio delle stime preliminari sul PIL del quarto trimestre.

 

La predisposizione di misure per 32 miliardi in termini di indebitamento, corrispondenti a un peggioramento del saldo di 1,8 punti percentuali di PIL, porterebbero, ceteris paribus, il deficit per l’anno in corso poco al di sotto del 9 per cento rispetto al 7 previsto dalla NADEF 2020. Data la natura temporanea dei nuovi interventi, dal prossimo anno la Relazione conferma il percorso di rientro dei conti pubblici riportato nella NADEF 2020, che indicava disavanzi delle Amministrazioni pubbliche in riduzione, al 4,7 per cento del PIL nel 2022 e al 3 per cento nel 2023. Va in ogni caso evidenziato che la previsione relativa agli aggregati di finanza pubblica dal 2021 dipende in misura rilevante dalla evoluzione del quadro macroeconomico, che, come sottolineato, potrebbe risultare meno favorevole di quello atteso dal Governo, come anche dai risultati dello scorso anno, su cui sono disponibili informazioni ancora limitate e la cui stima è caratterizzata da elevata incertezza.