di Francesca Gastaldi, Maria Grazia Pazienza e Corrado Pollastri
La Nota si propone di fornire una valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti sul prelievo delle imprese degli incentivi fiscali agli investimenti introdotti con la legge di stabilità per il 2016: la maggiorazione degli ammortamenti e il credito di imposta per il Sud. Per la prima misura, viene fornita una valutazione del risparmio di imposta delle imprese e quindi di riduzione del gettito per lo Stato, estendendo a livello settoriale la quantificazione effettuata nella Relazione tecnica della legge di stabilità. Viene poi presentata una analisi a livello microeconomico di entrambe le agevolazioni fiscali, utilizzando i bilanci di un campione di imprese con personalità giuridica. Innanzitutto, viene illustrato a livello teorico l’impatto delle agevolazioni sul costo del capitale e sulla capacità di autofinanziamento delle imprese, i due canali attraverso i quali le misure introdotte incidono sulle scelte di investimento; quindi, vengono riportati i risultati di un esercizio empirico in cui si quantificano, in termini di variazione delle aliquote implicite di imposta, la variazione del carico fiscale e quindi la maggiore liquidità a disposizione delle imprese, evidenziandone la diversa distribuzione dimensionale, settoriale e territoriale.
In sintesi, le analisi evidenziano i seguenti risultati principali. In primo luogo, utilizzando i dati settoriali di contabilità nazionale, emerge che il risparmio di imposta derivante dalle agevolazioni fiscali agli investimenti non è proporzionale all’entità degli investimenti effettuati dalle imprese; esso dipende, infatti, dalle caratteristiche della loro funzione di produzione e dall’utilizzo di specifici beni. Il risparmio risente dei diversi coefficienti di ammortamento e quindi della composizione dei beni agevolabili all’interno delle imprese e nei vari settori. In secondo luogo, a parità di perdita di gettito complessivo, il profilo temporale su cui essa si realizza è diverso da quello evidenziato nella Relazione tecnica della legge di stabilità, per effetto della eterogeneità menzionata in precedenza, di cui non si tiene conto nelle valutazioni ufficiali. Infine, l’effetto degli incentivi, misurato in termini di risparmio di imposta annuo (e quindi di maggiore liquidità per le imprese) su un campione di società di capitali con fatturato superiore a 800 mila euro, è differente a seconda della dimensione aziendale, del settore di appartenenza e della localizzazione geografica. L’esercizio mette anche in evidenza il diverso ruolo esercitato dalla componente specifica dell’investimento e da quella fiscale, influenzata, quest’ultima, dalla durata del periodo di ammortamento e dalla capienza fiscale.