Il Focus “La legge di bilancio per il 2021: un’analisi del testo definitivo” esamina sinteticamente la versione finale della legge di bilancio per il 2021 (L. 178/2020) approvata dal Parlamento il 30 dicembre del 2020.
La manovra comporta un peggioramento del disavanzo delle Amministrazione pubbliche rispetto al tendenziale nel biennio 2021-22 rispettivamente di 1,4 e di 0,6 punti percentuali di PIL (pari in valore assoluto a 24,5 e 11,8 miliardi) e un miglioramento nel 2023 di 0,2 punti percentuali di PIL (pari in valore assoluto a 3,6 miliardi).
La strategia di bilancio per il 2021 e per gli anni successivi, così come delineata nel provvedimento approvato dalla Camere, tiene anche conto della possibilità di utilizzare i fondi dell’Unione europea (UE) relativi al programma Next Generation EU (NGEU), costituito dall’insieme degli strumenti finanziari per il rilancio e la resilienza delle economie della UE, adottati in risposta alla crisi pandemica.
La stima degli impatti sugli aggregati di finanza pubblica sconta, per il biennio 2022-23, gli effetti di retroazione fiscale[1] indotti dalla manovra, derivanti anche dall’ipotesi di utilizzo delle sovvenzioni relative al programma NGEU.
Quanto al complesso dei fondi NGEU, nell’impostazione della legge di bilancio si è ipotizzato di utilizzare tutti quelli messi a disposizione per l’Italia, stimati nel complesso pari a circa 209 miliardi e, in particolare, di usufruire di 121,2 miliardi di fondi per misure aggiuntive nonché di utilizzare la rimanente parte di 87,5 miliardi come prestiti “sostitutivi”, ovvero per finanziare misure già presenti nella legislazione vigente (tab. 1). Il totale delle misure aggiuntive è composto da sovvenzioni per 81,1 miliardi e da prestiti aggiuntivi per 40,1 miliardi. Le sovvenzioni sono a loro volta suddivise tra quelle derivanti dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and resilience facility, RRF) per 65,4 miliardi, dal programma ReactEU per 13,7 miliardi e da altri programmi per 2 miliardi.
[1] Tale retroazione costituisce l’effetto sulle grandezze di finanza pubblica (e in particolare sulle entrate) dell’interazione, simulata dai modelli di previsione, tra lo stimolo di bilancio – che sconta anche gli effetti dell’impiego dei fondi europei (nella sola componente delle sovvenzioni) – e la reazione dell’economia, in termini di impatto sulla dinamica del PIL.