Pubblicato il Focus n. 1 “Una panoramica delle strategie di finanza pubblica nei Documenti programmatici di bilancio 2017”

Tutte le previsioni indicano che anche per quest’anno la ripresa economica dell’area euro è destinata a restare debole e che la fase ciclica avrà ancora un accento negativo. A seguito del suo esame autunnale dei Documenti programmatici di bilancio (DPB), la Commissione europea ha rilevato che l’intonazione del complesso delle politiche di bilancio dei paesi dell’area euro – la cosiddetta fiscal stance – resterà neutrale nel 2017. Secondo la Commissione esisterebbero invece le condizioni per una politica di bilancio “moderatamente espansiva” nell’area, quantificata per la prima volta dalla Commissione stessa sempre per il 2017 nella misura di mezzo punto percentuale di PIL.

 

A un’analisi comparata dei DPB dei paesi dell’area euro è dedicato il  Focus “Una panoramica delle strategie di finanza pubblica nei Documenti programmatici di bilancio 2017” pubblicato sul sito istituzionale dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB). Il Focus effettua un confronto tra gli obiettivi di finanza pubblica riportati nei DPB dei 18 paesi dell’area euro a metà ottobre (la Grecia, essendo soggetta a programma di aggiustamento macroeconomico, non ha presentato il proprio DPB), esaminando poi più in dettaglio la strategia di bilancio adottata dalle maggiori economie dell’area: Germania, Francia, Spagna, Olanda e Belgio (per l’Italia si rimanda al Rapporto sulla politica di bilancio 2017 del novembre scorso).

 

Ecco alcune osservazioni che scaturiscono dall’analisi.

 

  • Nessuno dei 18 paesi presenta rischi di grave non conformità al Patto di stabilità e crescita (PSC): in dieci casi i DPB esaminati sono pienamente in linea (Germania, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Slovacchia) o sostanzialmente conformi (Francia, Irlanda, Lettonia, Malta e Austria) con il PSC; per i restanti otto paesi (tra questi Belgio, Italia e Spagna), secondo l’opinione della Commissione, la conformità (compliance) è a rischio.
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  • Prosegue la riduzione del disavanzo e del debito in rapporto al PIL che passano nella media dei paesi considerati rispettivamente dal 2% del 2015 al 1,4% nel 2017 e dal 91,2% all’88,9%; solo la Spagna presenta un rapporto disavanzo/PIL superiore al 3% mentre 12 su 18 paesi evidenziano un debito superiore al 60% del prodotto.
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  • Nel biennio 2016-17 è previsto in media un leggero peggioramento (circa 0,1 punti percentuali all’anno) del disavanzo in termini strutturali; ciò significa che la riduzione del disavanzo effettivo è dovuta alle migliorate condizioni cicliche.
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  • Il grado di aggiustamento o allentamento strutturale varia molto da paese a paese; agli estremi opposti, Cipro prevede un allentamento strutturale medio di 1,8 punti percentuali nel biennio 2016-17 mentre Malta un aggiustamento strutturale medio di circa un punto percentuale. L’allentamento annuo programmato nel DPB dell’Italia (0,5 punti percentuali) è superiore alla media dell’area.
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  • In alcuni paesi (Italia, Germania, Finlandia, Lussemburgo), seppur con gradi diversi di intensità, il peggioramento del saldo strutturale nel 2017 appare legato all’obiettivo di imprimere un orientamento espansivo alla politica di bilancio a fronte di una fase ciclica stimata ancora negativa (politiche espansive anticicliche); in due paesi (Cipro e Lettonia) vengono invece attuate politiche espansive procicliche; in cinque dei paesi che hanno adottato politiche restrittive (tra questi la Spagna) esse appaiono anticicliche, mentre in tre (Francia, Olanda e Belgio) hanno natura prociclica.
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  • Focalizzando l’attenzione sui principali paesi dell’area euro, la Germania, nonostante il leggero allentamento in termini strutturali e contrariamente a un programma di stabilità che ipotizzava il pareggio di bilancio, ha previsto per il biennio 2016-17 un obiettivo di avanzo di bilancio in termini effettivi; la Francia mantiene l’impegno di ridurre il rapporto disavanzo/PIL sotto la soglia del 3 per cento entro il 2017 anche a costo di una politica di bilancio restrittiva prociclica; la Spagna, nonostante le migliorate condizioni cicliche, punta invece a raggiungere questo obiettivo solo dopo il 2017; infine, l’Olanda prosegue con un’intonazione di bilancio leggermente restrittiva nonostante abbia a disposizione spazi di bilancio e presenti un output gap ancora negativo, mentre il Belgio intende attuare un consolidamento di bilancio nel 2017 per compensare lo sforamento atteso per quest’anno.
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  • La considerazione del saldo delle partite correnti, accanto all’output gap, come indicatore per valutare la posizione ciclica dei singoli paesi e dell’area euro, conferma la necessità per il 2017 di un orientamento espansivo della politica di bilancio per l’area euro nel suo complesso; l’intonazione maggiormente espansiva dovrebbe riguardare in primo luogo paesi – come Germania e Olanda – che denotano un output gap negativo e saldi delle partite correnti significativamente positivi (rispettivamente 8,7% e 8% in rapporto al PIL per il 2017).