30 settembre 2023 | Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche tendenziali della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 (NADEF 2023).
Il quadro tendenziale per l’economia italiana – si legge nella lettera di validazione trasmessa al Ministero dell’Economia e delle finanze lo scorso 21 settembre e pubblicata oggi sul sito UPB – si colloca in un intervallo accettabile, sia nel biennio 2023-24 che nel successivo (che non è oggetto di validazione).
Come prescritto, l’Ufficio parlamentare di bilancio procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico della stessa NADEF, quadro che incorpora gli effetti della prossima manovra di bilancio. L’esito verrà comunicato nel corso della consueta audizione parlamentare presso le Commissioni Bilancio.
Nel dettaglio, la stima del Governo sulla crescita dell’economia italiana per il 2023 (0,8 per cento), rivista al ribasso di due decimi di punto percentuale rispetto al quadro programmatico del DEF 2023, è sostanzialmente allineata alla mediana delle previsioni del panel UPB (composto da CER, Prometeia, Ref-Ricerche e Oxford Economics, oltre all’Ufficio stesso) e coincide con la previsione dell’UPB. Il tasso di crescita previsto nello scenario tendenziale della NADEF per il 2024 (1,0 per cento, 0,5 punti percentuali in meno rispetto al DEF) è appena superiore alla previsione dell’UPB e sostanzialmente intermedio tra il valore mediano e l’estremo superiore del panel UPB.
Le stime sono circondate da un’incertezza molto ampia, ascrivibile principalmente a fattori esterni o esogeni; nel complesso il panel dell’UPB rileva la prevalenza di rischi al ribasso. Vi sono le criticità connesse con l’ipotesi alla base delle previsioni che vi sia l’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo dei fondi del PNRR. La guerra in Ucraina resta un’incognita rilevante, così come le prospettive di crescita di grandi Paesi esportatori quali la Germania e la Cina. Va inoltre sottolineato un rischio legato alla persistenza dell’inflazione: le previsioni sui prossimi anni si fondano su attese di una netta flessione dell’inflazione nel 2024, che tuttavia non è certa poiché dipende pure da fattori esogeni, come quelli geo-politici o climatici. Infine, gli assetti finanziari globali restano tesi e volatili con potenziali ripercussioni sugli equilibri macroeconomici internazionali. In definitiva, il quadro internazionale appare instabile e fragile, per cui le prospettive potrebbero cambiare in un arco temporale breve.